Scritture automatiche
Che cosa sono le Scritture Automatiche?
Semplicemente, si fa per dire, messaggi dettati dal "mondo oltre il velo".
Queste Scritture sono state portate per te, per far si che tu possa ricavare da esse delle missive che possano farti fermare , Ascoltare e reagire. Certo non saranno che scritti "normali" se non ti fermerai a leggere con il cuore e con la mente aperti.
Può darsi che in un determinato giorno in cui leggi questi messaggi non siano altro che normali letture, come può darsi che il giorno successivo potrebbero essere illuminazioni. Ogni singolo messaggio può risultare diverso da un giorno all'altro, da un momento all'altro, ogni singola scrittura può avere significati diversi a secondo del tuo stato del momento, a secondo di ciò che vogliono farti sapere, a secondo del tuo essere pront* a ricevere degli insegnamenti che riguardano te stess*, la tua vita e ciò che di essa dovresti cambiare per ritrovare il tuo equilibrio. Questo deve essere da te riconosciuto e accettato, anche se spesso ciò che trovi tra le righe può farti male . Ciò che ti viene dato non è mai per caso.
Se decidi di ascoltare le parole che ti vengono portate in questi messaggi decidi di fidarti delle tue sensazioni nell'assorbire il racconto che per te viene scritto, dovrai essere sincer* e umile perché dovrai lasciarti andare alle tue emozioni e capire le indicazioni che ti verranno date per risolvere i tuoi "drammi" .
in questo caso sarò per te un "bibliotecario" pronto ad interpretare ciò che ti verrà indicato.
Alcune scritture
Buona lettura
la ruota delle stelle
Ero solo, camminavo nell’universo senza meta in effetti non stavo male ma sentivo qualcosa da dentro me che chiede e di più, ignoravo questa voce perché pensavo essere la mia.
L’universo era grande con tanti posti da visitare, non c’era oscurità ma risoluta evanescenza di colori, non mi sono mai chiesto il perché di tanta bellezza, in effetti non mi sono chiesto mai niente, vagavo, vagavo, osservavo e sospiravo spesso non mi fermavo.
Ho anche pensato alla mia solitudine ma non mi “guastava” ci stavo bene e ancora però la mia voce interna chiedeva sempre più insistentemente di più, “ cosa vuoi?” pensavo io “perché tormenti il mio placido e comodo torpore?”, niente sempre muta al mio chiedere.
Vagavo in un universo più scuro del solito, le stelle satellite non brillavano più come prima, l’aria era lievissima e timida, ero sperso nel percepire qualcosa di diverso, di “scomodo” ma infondo ad un punto buio vi era una lucetta attraente, mi guardai bene da andare in quel posto strano e buio ed ecco la mia vocina “urlare” “vai fratello mio, vai quello è il tuo cammino non ne avere paura, so che tutto ciò che è nuovo e oscuro mette Paura ma tu stai guardando solo intorno non infondo”.
Mi stupii dalla dolcezza che urlava la mia voce dentro, sospirai più volte mentre l’universo sembrava vibrare in risonanza perfetta con la mia sacra paura che diveniva coraggio.
Mossi dei timidi passi verso la luce e tutto si faceva più buio e minaccioso, non so per quale motivo ma la mia memoria andò rapida ad un momento felice quando sostai per un po’ di tempo in un pianeta stupendo, la vidi una limpida cosa liquida, essa si trasformava, avvolgeva a volte cantava, vidi anche tante cose verdi che sembravano nascere dal terreno, anche loro cantavano il canto dei tempi che cambiavano ciclicamente, era straordinario percepire la bellezza nel sentirsi avvolgere da tutto queso, in quel pianeta vi erano anche i suoi abitanti ed erano di tantissime specie ma due rapirono la mia vista, uno sembrava camminare su quattro “gambe” di colore bianco, possente il suo portamento parlava in modo sacro con un altro pianeta che non so per quale motivo era illuminato solo a metà.
L’altro abitante era maestoso ma non aveva gambe ma incredibili forti braccia piene di piume, riusciva a librarsi con eleganza e maestria in alto, tanto in alto che nessun altro riusciva a raggiungerlo.
Ricordo bene il vento, conoscevo il vento nell’universo ma questo è tiepido e soffia una danza in cerchio a volte.
Il ricordo di questo pianeta blu mi dette il coraggio per affrontare il mio cammino verso la luce, è vero che tutto intorno era buio ma avevo il respiro di quel vento che accarezza una parte di me che non conoscevo, le mie gambe erano diventate forti come quelle di quel bianco essere, le mie braccia lunghe e possenti come quell’essere dalle tante penne, anche il mio cuore batteva un ritmo nuovo, un ritmo sentito ai piedi delle montagne graffiate, lì ho visto altri esseri che in cerchio danzavano e cantavano, questo ritmo era straordinario sacro al punto di farmi conoscere il pianto, danzavano cantavano intorno ad un albero pieno di colori, il ricordo di questo mi spinge anon guardare il buio ma a Vere la luce.
Mi avvicinai alla luce ma lei mi scappava e non capivo come mai, non capivo perché in effetti mi infastidiva al punto da pensare di lasciare stare e tornarmene nel mio vagare tranquillo ma eccola puntuale come una cometa, la mia voce parlava ancora con voce diversa questa volta, una voce calda e pacata tanto che mi fece arrestare e desistere nel rinunciare “cammina un passo alla volta nipote mio, cammina con gli esseri che hai conosciuto perché ora siete tutt’uno, ora siete una cosa sola”.
Credetti a stento a ciò che aveva provocato in me queste ultime parole, mi sentivo forte perché realmente sentivo quel mondo ed i suoi abitanti forti nel mio essere diverso forse nuovo, decisi “vado avanti”.
Mentre camminavo scorgevo il mio relazionarmi con l’universo un po’ diverso, ero più sereno nonostante gli attacchi pesanti da ciò che vedevo e che mi arrivava dall’oscurità e da me stesso.
Il mio corpo aveva preso una forma, strano pensai ero sempre stato coscienza, una forma strana ma già vista. Osservavo stupito che sopra di me si erano attaccati dei lunghi e neri fili, ma tanti da arrivarmi a quelle che sembravano gambe, la mia forma era ricoperta da un tessuto morbido e duro allo stesso tempo, strane forme erano apparse sotto questo tessuto color “pianeta rosso”.
Accettai il mio nuovo stato non potendo però essere divertito da delle cose mobili che si erano formate alla fine delle appendici più lunghe, ne contai addirittura venti tra più lunghe e più corte, i miei passi si fecero instabili visto che dovevo stabilire un contatto con le cose strane apparse in basso, mi adattai abbastanza alla svelta, ero non so perché felice.
Mentre procedevo e evitavo con fatica le cose che arrivavano dal buio la mia ormai familiare vocina mi disse di non evitare le cose che mi spaventavano ma di affrontarle e trasformarle, ci vollemolto tempo perché questo accadesse e forse non è mai accaduto del tutto ma imparai , si con molta fatica e sofferenza ma riuscii a capire che trasformare quelle paure mi dava benessere.
Improvvisamente sentii un calore forte e la parte destra alta del mio nuovo corpo si illuminò di un candido e lucente Bianco, questo si che mi spaventò, divertita la mia vocina mi disse con dolcezza” nipote hai appena trovato la bianca saggezza del Nord, cammina incontrerai ancora “, non avevo capito niente ma accettai la Saggezza come insegnante e ripresi il mio cammino
Ascolto il pensiero delle stelle, un pensiero che mi riporta ad una immagine lontana nel tempo, lontana ad un tempo in cui tutto era fatto di compassione e accreditamento tra gli esseri umani e il tutto.
Ogni volta che una persona respirava, respirava la persona che era in lui, niente parlava di guerra o di violenza, tutto era in armonia con lo scorrere fermo della vita.
I fiori cantavano in primavera il canto della rinascita, l’erba cantava il canto della sconfitta ad Agosto, gli alberi il canto del riposo in autunno e la voce del freddo vento cantava il cantico del bianco saggio in inverno, ogni volta che un fratello cantava tutto era il suo coro perché di tutto era fatta la sua voce.
Era il tempo della vita che cammina in armonia con le stelle.
La loro voce mi ricordava un canto lieve come quello che gli umani hanno attribuito alle sirene di mare, ogni parola era una nota sottile ma chiara nel mondo universale. Danzavano con sorella luce che gli era donata ogni giorno dal padre di tutti gli astri…il sole.
Mi chiedo dove siano finiti i libri che raccontano di questi tempi, e si che sono stati scritti da un popolo lontano ma sono certo che sono arrivati sulla terra.
In ogni caso il suono dell’acqua che scorre ricorda il miracolo della vita al di fuori del corpo umano, ogni temperatura è percepita come cambio di direzione non come un problema da cui salvare la terra.
La terra. Non avete idea di cosa sia la terra, avete giocato con il suo cuore sin da bambini quando era il vostro cuore a somigliare a Lei nel modo più puro. Le stelle sono testimoni del vetro che avete innalzato alla vostra sensibilità, quella sensibilità che vi permetteva di Vedere in modo sacro il corpo etereo della Terra, il corpo etereo di vostra madre, no no non della madre ideologica che credete sia una mera impersonificazione delle madri terrene, del Corpo suo della Madre Terra un corpo percepibile nel mondo verde, nel mondo minerale e nei frutti della vita, ah già! voi non vedete più!
Piango e soffro alla visione del frutto caduto a terra e non raccolto. Vi girate alla luce del sole perché vi abbaglia e non vedete che state accusando voi stessi di non essere benedetti al punto di non meritare tale sacro calore.
Erano tempi lontani quelli in cui i figli degli uomini camminavano le parole del tutto, parole che capivano il significato di ogni parola della natura, “la torre di Babele” avete chiamato così lo spiegarsi del non capire, io la chiamerei “la torre dell’ego contrario”, avete perso questo dono perché vi siete sentiti superiori al tutto solo perché il vostro sviluppo era diverso da quello degli alberi per esempio, ma non avete capito che era solo diverso e nel sentirvi esseri superiori non avete capito che il tutto ha smesso di parlarvi perché sarebbe stato pericoloso per la Madre, più di quello che lo è già.
Sto cercando di esprimere la voglia di essere di nuovo nei vostri cuori in modo semplice, sacro, in modo che quel vetro che avete costruito venga trasformato in nuvole bianche e soffici, che possa essere un salotto dove ritrovarsi e parlaredella Vita come succedeva a quei tempi che sono passati dietro i tempi stessi.
Le stelle non sono semplici masse di roccia ma c’è di più nel momento in cui vi stupite del loro sentimento della loro bellezza, il loro sentire il momento che vi si pone davanti come se fosse parte di voi stessi è il significato dello splendore della nascita volontaria. Il vostro stupirvi appartiene al passato in modo sacro in modo che il destino fosse rivelato al mondo che conoscete.
Ora sapete che c’è il modo di vedere e sentire in un modo che vi siete dimenticati.
2018
Abbiamo chiesto il risveglio dei sensi, il risveglio del Sentire consapevole, questo nuovo anno sta portando nutrimento a tutti quelli che stanno cercando, e in qualità di ricercatori sono attenti agli avvenimenti, ma come in ogni Storia bisogna stare attenti che la Ruota giri dalla giusta parte, perchè questo accada non possiamo Spingere da soli ma dobbiamo entrare in armonia con il Tutto perchè il Carro dell'esistenza è Grande, talmente grande da essere stato sporzionato in ognuno degli esseri figli della madre Terra. In ognuno di questi esseri che siano vegetali, minerali, umani, animali o puro spirito è racchiuso un pezzetto della Ruota che fa avanzare il Grande Carro. Questo l'universo lo sa e osserva con che passione gli esseri si fondono per diventare forza motrice. Il pensiero di voler sempre Avanzare da soli vuol dire mentire a se stessi, possiamo farlo e lo faremo per crescere per rafforzarci per incontrare se stessi, ma poi tutto questo deve Servire al progredire del Carro, al Risveglio globale. Gli occhi degli esseri umani sono la sacra volontà del creatore di dare la possibilità agli esseri umani stessi di Vedere ciò che accade Realmente e non ciò che accade in una storia disegnata da chi cerca di portarci su cammini di comodo loro.
Abbiamo Chiesto di risvegliarci molti anni or sono, questo è il tempo per fidarsi e affidarsi a chi è stato dato un compito di "Medicina", ma anche in questo bisogna, come ogni ricercatore, sapere chi è giusto per noi. Il cuore parla la lingua dell'anima e il suo battito è il ritmo dei tamburi del popolo, ascoltare con sincerità il suo ritmo rivelatore vuol dire ascoltare il cammino camminato da i nostri passi. Affidarsi vuol dire credere, soffrire, disperarsi, ascoltare parole scomode per ciò che vogliamo, essere umili al cospetto degli eventi, ascoltare, agire e ancora soffrire, e un giorno tra i giorni tutto cambierà inaspettatamente, e senza capire cosa stia succedendo la Medicina della Sacra Ruota vestirà con i sacri colori la Vostra Anima, l'aria sarà leggera e riconosceremo Tutti i Parenti qualsiasi sembianza essi abbiano, i nostri sensi saranno donati all'umile volontà del percepire, questo giorno sarà il principio del risveglio. Non passeranno in un secondo i problemi ma saranno Visti da più direzioni e qualcuno di questi diventerà un insegnamento, il dolore si vestirà da Maestro e siederà al banco con la Serenità da pari, ora saremo noi a decidere se questi due sacri insegnanti possano diventare tutt'uno nell'insegnamento dell' albero biforcuto, albero dal cammino unico ma sempre con la possibilità di scegliere ad ogni bivio, di scegliere sempre non scordando mai che le nostre decisioni saranno la volontà del nostro cammino.
Gli esseri vengono concepiti in un luogo buio, crescono, imparano in questo luogo per poi essere Risvegliati dalla luce e dalla sofferenza, questo è un momento zero, il primo risveglio dove tutto è ancora possibile tutto da costruire, questo momento deve essere una memoria per i ricercatori del risveglio, per non scordare che solo dal buio e dalla sofferenza possiamo camminare verso la consapevolezza verso la luce verso noi stessi. Il buio e la sofferenza ci portano ad uno stato di disperata stanchezza che devasta il nostro corpo e la nostra mente ma allo stesso tempo visto la mancanza di difese dell'ego ci da la possibilità di ascoltare quella voce lontana tenuta in silenzio dal rumore dell'ego stesso. Adesso, stanchi dal peso delle vicissitudini della vita, potremo abbandonarci all'ascolto del risveglio qualsiasi voce essi abbia, senza ribellarci, senza essere assaliti dalla ragione, ascolteremo e basta... impareremo solo se sapremo ascoltare con umiltà o non servirà.
Aspettavo da tempo
Ho ricordato
Ho appreso il ricordo che chiaro ed improvviso si è rifatto spazio dentro quella stanza chiusa che ormai da tempo risiedeva silente.
Ho Visto ciò che il mio tempo ha vissuto con intenso trasporto proprio in quel tempo passato.
Al cospetto della notte ho viaggiato in quei tempi lontani, un viaggio “reale” nel silenzio delle stelle.
Il mare… ricordo che era calmo e freddo, tutt’intorno le montagne sovrastavano il piccolo villaggio, verdi il loro colore abbracciato dalle bianche nevi, imponenti come guardiani attenti al suo piccolo popolo.
Ho sentito un calore che veniva da una casa e un tocco da cui mi sentivo Toccato, era gentile e appassionato, mi chiedevo se il mio navigare mi stesse portando verso quel molo fatto di legno e ferro, un molo che sembrava essere conosciuto da tempo.
La mia barca di legno scuro sfiorava l’acqua e si direzionava secondo il suo sentire, non c’erano remi che gli dicessero dove andare, era libera di ascoltare il mio cuore e con lui viaggiare.
Attraccai nel sentimento legato a quel molo, l’aria fresca si attorcigliava con il fumo del mio respiro che usciva a giocare con la brezza, tutto era in armonia con il mio ricordo.
Mi voltai quasi di scatto verso un Poggetto dove c’era una casa un po’ diversa dalle altre, sembrava dipinta meglio più curata forse di persone più benestanti del resto del villaggio, avevo il fiato corto che in un attimo si era impossessato del mio petto, mi interrogavo su quel sentimento improvviso e non riuscivo a spiegarmi il motivo di tale cambiamento.
Il villaggio improvvisamente si animò di vita, dal silenzio… alla vita giornaliera, la confusione in note dei mestieri, le persone intente a percorrere il destino all’interno della loro giornata nel quotidiano essere vivi. Era stupendio e familiare vedere le pellicce in dosso alle persone, il freddo era intenso e tutti vestivano le loro pelli e i loro tessuti in modo libero, con ognuno i propri colori e il proprio modo di interpretare una “moda” che derivava dalla parte più sacra del Sentire la spiritualità di quel gelido posto.
Ora tutto era vivo e vero ed io continuavo a percepire nell’accelerazione del battito qualcosa che mi portava verso quella casa.
Nella visione chiusi gli occhi e sentii, e vidi delle mani, piccole mani che delicate accarezzavano il mio freddo viso, aprii gli occhi sospirando e d’improvviso capii la storia di quel posto, la mia e la sua storia.
Erano tempi in cui il cuore fattosi corpo giocava con il suo, ricordo e ancora sento le delicate mani sul mio vero vestito chiamato corpo.
Il calore di una bocca che si faceva spazio nel freddo era il calore di un fuoco che ardeva nei gesti e nei respiri.
Vedo ancora lo sguardo della sincerità di un amore che ha passato i secoli facendosi posto tra i tempi i quali non sono mai riusciti a degradarlo.
Tra le braccia calde e nude si stringevano forte le forme che la natura ci aveva donato.
Ero scappato proprio da quel molo con la morte nel cuore perché tutto avrei voluto fare tranne scappare da…LEI.
Ancora fermo nella mia posizione nel villaggio mi voltai verso le montagne e promisi loro che la mia fuga sarebbe tornata e tramutata in verità, Loro mi benedirono con il Suono della Neve ed io assorbii questo magnifico Dono.
La mattina mi svegliai con il cuore veloce e con la mente superiore ancora in quel posto lontano, ancora tra le braccia di quei caldi e intensi Suoi abbracci immersi nel sacro freddo del NORD.
Ho rincontrato quegli occhi che mi guardavano con dolcezza e trasporto.
Ho ascoltato i Tempi che nel sacro del loro trascorrere non hanno mai concluso il divenire di quella mia promessa.
Ho rincontrato la voce del sinuoso disciogliersi di movimenti morbidi e lucenti come quella bianca pelle che si donava a me e al sacro Nord.
Ora sono neve che cambia aspetto diventando Acqua che Scorre, ora sono il custode del ritorno di un sole mai spento, sole di cui mi prenderò cura sino a che i Tempi non saranno appagati dalla mia promessa di cercare e di ricercare ciò che Toccherò con la dolcezza in cui le stagioni danzando, con il nostro divenire, fioriranno con guarigione del GELO CHE SCALDA il cuore, i corpi ed i Bianchi tempi lontani.
Guarda… piccola Luce Bianca…Queste sono le mie mani, queste sono le mani di chi non si vede, prendile e danza con ME.
Da molto tempo
Il ricordo di ciò che siamo rieccheggia dentro di noi, tutto intorno a noi ci ricorda che siamo parte del tutto, la parentela che ci lega alla Grande Madre è Arcaica eppure riusciamo sempre a dirci che siamo soli. Ogni risveglio mattutino ci ricorda che la creazione aspetta che noi ci si ripresenti a Lei con l'esperienza del nostro cammino, il dolore è un'insegnate potente ma non lo ascoltiamo, anzi, lo combattimo con forza nel nome della disperazione. Il nostro cammino è unico e sacro, il nostro dolore é unico e Sacro, ed è proprio da questo "padre dannato " che attingiamo la necessità di ricercare noi stessi, ma ancora resistiamo al richiamo dell'introspezione perchè il nostro ego ci racconta una storia diversa, la storia dell'essere sfortunati, sottomessi, dell'essere aggrediti dalle ingiustizie della vita, in questo ci deprimiamo e disperiamo dando Duri colpi alla nostra anima e allanostra Fonte legame con tutte le cose. Consideriamo la necessità di essere apprezzati dalle persone come se questo fosse fondamentale, quando veniamo traditi il nostro corpo partecipa con Noi al concepimento della sconfitta senza valutare il fatto che niente accade per caso. Ognuno di noi ha una scintilla unica e irripetibile fonte di illuminazione per ogni Profonda Ripresa, le nostre mani aperte verso l'alto chiedono che ci venga dato il supporto di tutti I Parenti del mondo Verde, Animale, minerare, Umano e dello Spirito ma spesso dimentichiamo di chiedere supporto alla anima più importante che abbiamo... Noi Stessi.
Era scritto
Era scritto nella storia che lei si sentisse sola.
Era scritto nei tempi che il suo cuore fosse donato all'oscurita della solitudine, ma in questo si chiedeva: é il mio destino? E' il mio retaggio o sono io che dirigo le mie sensazioni verso un posto che mi torna comodo come rifugio dal mondo esterno?!!.
La Solitudine era solita venirla a trovare tutti i giorni verso l'ora di cena quando il suo mondo finiva con il calare del sole, era bene accetta e si sedeva insieme a Lei aiutandola a tenersi con le meni la testa mentre piangeva. Lei la invitava con la sua volontà ad entrare aprendo le porte all'oscurità del suo cuore, le diceva che senza di lei sarebbe stata felice ma che questo non le era concesso quindi era la ben venuta. La solitudine ringraziava ogni giorno e portava sempre Doni diversi, quando il pianto, quando la follia, quando la disperazione; era molto grata per la compagnia che Lei le faceva, erano diventate vecchie amiche e su quel divano logoro di pianto erano solite abbracciarsi con forza. Un giono la disperazione all'ingresso della porta dell'anima di lei si fermò, il Sole stava, come ogni giorno prima della sua visita, calando inesorabile. Si accorse che quel Sole che calava era ancora troppo sveglio per essere in procinto di andare a dormire, allora ella si domandò cosa fosse cambiato dalle volte prima, guardò l'orologio del cuore di Lei e si accorse che era stata chiamata prima del solito, la volontà di Lei stava cedendo alla disperazione e aveva bisogno della presenza della Solitudine per chiudersi in un pianto oscuro. La Solitudine ebbe pena di Lei e nell'entrare lasciò la porta leggermente aperta di modo che il padre di tutti gli astri, Il Sole, potesse entrare timido e portare Luce e calore. Lei abbracciava con affetto le sue ginocchia mentre era seduta, si dondolava con la sua vecchia amica, ma quel giorno sentì qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo e di inaspettato: un raggio di Luce entrò dentro il suo cuore, riscaldò le sue volontà, questo nuovo evento ebbe in lei una reazione contraria, si chiedeva e SI DICEVA che non era possibile che nel suo cuore potesse entrare quel Dono, perchè Lei doveva soffrire per tutte le cose che le capitavano, Lei SI DICEVA che la felicità era un' insegnante che l'aveva abbondonata anni prima, questo si Diceva. Lei si sentì tradita dalla sua Amica Solitudine ed uscì piangendo di corsa di casa ma appena fuori si fermò come fece la Solitudine, vide la Solitudine che la teneva per mano e le indicava il padre di tutti gli astri che ancora brillava caldo per Lei, dentro questa luce vi era il popolo che l'aspettava con gioia, il Popolo cantava e danzava in circolo, donava al cielo e a Lei il ritmo Sacro dei Tamburi che riempivano la Valla di pieno Potere del Sole. Lei non capiva e guardava questo Dono e Sorella Solitudine con stupore e sospetto, poi si girò verso la Solitudine con voce seccata e sguardo accusatorio e le disse: "tu mi hai tradita, eravamo amiche io stavo bene con te, tu venivi da me e stringevi il mio cuore con forza ed io mi offrivo a te come figlia e tu ora mi vuoi cacciare". La Solitudine le disse con volto candido e sereno guardando il Dono: "vedi Figlia Mia, io sono stata costretta dalla tua volontà ad essere violenta, IO, Figlia mia, venivo da te per curare il tuo cuore e insegnarti che nella solitudine puoi trovare un' insegnante sincera, perchè è solo con Me che puoi trovare te stessa per essere Un Dono per il Cerchio Sacro, ma Tu Sorellina hai cacciato via la persona più importante che hai..Te Stessa, ed io non posso curare le tue ferite ma far si che tu possa nella sincerità riconoscere il mio Nome "Solitudine" come un Dono di ricerca, e diventare la Ricercatrice di Te stessa per trovare la Potente luce del Sole e Danzare per questo con il popolo. Tu figlia mia devi vedere in me un'Amica non una scusa, IO sono la Solitudine Figlia e danzo con L'universo nella sacra Ruota, Io sono un Dono se saprai riconoscermi o Una disgrazia se scapperai da te stessa. Il Grande Mistero ti Ama, anche Lui è Solo ed Unico proprio come Te, LUI ci ha Dato la Danza del Sole per essere in equilibrio con la Luce ed il Buio, con l'universo con Noi stessi e con gli Spiriti, in equilibrio con il Tutto.
Lei pianse alla Luce del sole e aprì le braccia al Popolo che danzava, lasciò la mano della Sorella, fece quattro passi e si lasciò catturare dai ritmi dei tamburi e dei sonagli, incontrò nel suo cuore il Grande Albero sacro e legò a Lui due fili di sofferenza e si Donò ad esso. Lai Danzò, pianse, e in attimo Strappò il legame che aveva lei stessa creato con la Disperazione, in quel momento quasi svenuta, quando riaprì gli occhi vide Madre Solitudine che con dolcezza le teneva le mani calde e nel mentre faceva questo si trasformava nel biamco Bisonte che parla al cuore.
Lei era adesso il Sacro cerchio, l'universo camminava con Lei, in questo si girò a guardare la sua Vecchia casa che come un'anziana nonna l'aveva curata nel tempo del cambiamento, si inchinò alla Nonna e ringraziandola le disse che da quel momento in poi la sua Casa sarebbe stata il Nuovo Cammino e che non l'avrebbe mai scordata perchè dentro di Lei aveva conosciuto la sincerità. La vecchia Nonna si tramutò in un'aquila chiazzata che volò imperiosa verso suo Padre... il Sole.
Ora Lei cammina con la Solitudine da pari, e sa che la Solitudine sarà al suo fianco come insegnante e non la userà più come scusa o scudo. Ora Lei Danza il ritmo del Popolo, ed è Forte perchè ha riaperto le porte alla persona più importante che ha...se stessa che è Creazione ed equilibrio con la volontà di affrontare la sua peggiore nemica, nella ricerca della felicità... Se Stessa .
Le Nuvole Dentro
Le nuvole ci danno la sensazione che il Sole abbia deciso di punirci e renderci bui, in realtà ci danno soltanto tregua dai nostri pensieri che con il Suo calore, il calore del Sole restano impressionanti dentro quel profondo che chiamiamo anima. Questo non vuol dire che il tempo fisico abbia un tempo di scadenza dalle nostre percezioni, ma che le nostre percezioni dovrebbero sempre essere sincere e luminose anche se le nuvole nascondono il potere della luce. " Io sono la luce e brillo dentro i vostri cuori, Io sono la luce che insiste nella vostra scintilla, Io sono ovunque saprete riconoscermi, non esistono nuvole se non che soffici benedizioni per irrigare i nostri campi e le nostre anime, esse sono direttamente legate con i campi stessi, questa è la storia della vita.
Fiorire da se stessi nella Terra Madre di ogni Giorno... nei tempi.. Abbiate cura della vostra pianta perchè sarete chiamati a riconoscere il Sole che bagna e le Nuvole che asciugano".
In ogni goccia che sale dalla vita scende dal cielo una goccia in onore della scelta di sofferenza che facciamo, la sofferenza accompagna come una maestra severa la nostra gioventù millenaria.
Tra le nuvole riecheggia la brezza che diventa uragano per questo sentiamo le nuvole minacciose, per il semplice fatto che ci ricordano la lotta perenne che combattiamo con noi stessi.
ARMONIA con esse, congiungiamo il respiro con la brezza che gioca tra le nuvole, vediamo questo movimento come una danza tribale dove i nostri corpi accettano e riconoscano le nuvole come una benedizione di protezione, perchè esse sono una Creatura che Danza nel Cerchio della creazione proprio come noi.
Adesso sai che le tue lacrime sono una cura sincera se saprai riconoscerle come tale, la sofferenza che accompagna le tue scelte e le tue situazioni è una maestra severa ma sincera, le nuvole che nascondono la luce nel modo lo fano per percepire e capire che i momenti di buio arrivano inesorabili ma in questo abbiamo sempre il modo di Vedere attraverso il buio come ci insegna il Sole Nonno di tutti gli astri con la sua eterna luce, luce che va oltre il respiro della creazione e non ci lascia mai soli.
Medita e ringrazia mentre piove, tramutati in pioggia stessa, lasciati cadere come goccia che bagna la Madre Terra, risorgi come un seme stupendo ai primi raggi di Sole, lascia che le tue braccia si aprano al cielo come chioma e nutriti degli insegnamenti che ti vengono dati, perchè solo tramite essi puoi Crescere con sincerità... e Liberarti.
Lei
Era del tempo che non sentivo una sensazione così nuova, forse non l'ho mai sentita. Era del tempo che non avevo una sensazione così netta del mio corpo. Lei guardava ciò che restava dei suoi pezzi che in terra insistevano grigi. Il suo cuore aveva lasciato la pesantezza nel vedere ciò che era, quei pezzi d'anima che lei stava guardando erano incisi delle sue insicurezze, dei suoi ruoli di vittima di Donna mai capita. Il concepimento del suo dolore era la rivelazione dello stato alchemico del suo corpo, quel sentimento era difficile, violento, ma le dava la sensazione di forza; sì, è vero, la forza della disperazione, ma sempre forza. Aveva inteso in quella forza il suo ruolo nell'universo, era stanca di essere a servizio delle vicissitudini terrene e aveva la voglia di ribellarsi a quelle che chiamava ingiustizie. In quel momento in cui vide il fondo del suo "vaso" dove giacevano i suoi pezzi, si rese conto che quei pezzi erano comunque suoi e non avrebbe potuto buttarli via, ma nemmeno rincollarli perchè sarebbe stato solo un po' come ricominciare dalle lacrime. Non sapeva per quale motivo, ma la sua disperazione le aveva parlato, sì, parlato nella lingua del corpo che parla con l'anima. Una forte scarica di qualcosa di nuovo le aveva invaso il cuore irradiandosi verso tutte le terminazioni nervose. Quel sentimento le procurò un' emozione e uno stupore straordinario, in un primo momento pensò che non poteva essere accaduto proprio a lei perchè lei era solo un vittima della società, e cosa c'entrava quel sentimento nuovo con lei? Tutto intorno era cambiato, o meglio, tutto intorno appariva più colorato più lucente, le piante erano bellissime nel loro verde smeraldo, i fiori danzavano tra i colori della creazione, l'aria era fresca di una brezza immobile che partiva dal suo cuore, le vibrazioni di lei sembravano in armonia con tutto. Lei prese i suoi pezzi in mano guardandoli, nel guardarli non capiva cosa fosse successo al suo ruolo di "piccola" donna colpita dalle ingiustizie degli uomini e delle persone che non la capivano, non si spiegava come fosse possibile che in quel momento potesse tenere i suoi pezzi in mano vedendone forma e sostanza. Un piccolo stelo di luce solare colpì la sua memoria nell'ambiente che la circondava, i suoi occhi terreni videro per la prima volta le sue lacrime diventare nutrimento per la terra nel momento in cui cadevano. Notò con frizzante emozione che i pezzi che aveva in mano non li guardava più ma li Vedeva, tutto intorno a lei le parlava e gioiva con lei nel desiderio di rinascita e nella realtà che questo processo stava avendo seguito dentro e fuori di Lei. Lei fece un sospiro profondo e capì che la disperazione dei suoi giorni passati ad interpretare il ruolo della vittima erano solo giorni in cui Lei stava imparando a soffrire con se stessa, soffrire di un insegnamento dettato dal creato, e che solo in quel modo poteva raggiungere il "fondo" per vedere l'importanza del suo essere Universale. Con un gesto dolce soffiò sui pezzi che aveva in mano e li affidò al vento con la preghiera di portare questo insegnamento a chiunque avesse bisogno di questa lezione. La sua vita adesso era nelle sue mani e la stringeva con sicurezza, si rese conto che nelle sue lunghe giornate in cui pensava di essere sola e sconsolata in verità era cieca nel vedere le leggi universali, la sacra Ruota che girava in modo sacro anche per Lei, non vedeva che il suo splendido corpo, qualunque forma avesse, era un miracolo della creazione e danzava con il tutto, perchè Tutto sono i suoi parenti qualunque forma abbiano, che siano vegetali, animali, minerali, umani, liquidi, che sia aria o che provenga dal mondo "che non si vede". Dalla sua posizione rannicchiata sulle ginocchia fece un dolce ma Potente sorriso, sorrise alla Vota, appoggiò le mani Libere sulle ginocchia e SI AIUTO' a tirarsi in piedi. Per un istante la schiena le fece male, ma passò quasi subito quando tutti i suoi "parenti" le diedero il benvenuto nel grande mondo chiamato Universo, dove Lei stessa era un essere perfettamente dotato in grado di compiere qualsiasi cosa con lo strumento che le era dato, la sua volontà, e da quel momento sarebbe stata sempre rispettata. Lei capì che vivere tra la gente, o meglio la percezione degli eventi che succedevano con la gente e l'ambiente erano solo una conseguenza della sua volontà del percepimento stesso nell'elaborazione egoistica di uno o più eventi, quindi era Lei la peggior nemica di se stessa e la conseguenza delle sue scelte. Quel Filo di luce si tramutò in una splendida visione dove Lei ora era parte del tutto e le sue radici le venivano svelate. Ecco la tua vita le disse la sua Anima, Ecco la mia vita le disse l'anima, ecco ora siamo in armonia IO e Te per essere... un essere competo.
Lei ora era diventata Donna nel profondo di questa parola al di là del concetto umano sesso maschile o sesso femminile, Donna inteso come essere dotato di creare o distruggere se stessa o se stesso. Lei seppe in quel momento l'importanza di rispettare tutte le cose, quindi l'importanza di rispettare se stessa/o.
Da quel giorno non ebbe più paura e quando le avversità si presentarono come maestri severi seppe vedere gli insegnamenti proprio nell'instante in cui accadevano, e che niente accade per caso perchè tutto è collegato. Lei raccontò la sua storia ai tempi che ne fecero tesoro per le generazioni. Adesso lei ci veglia nelle notti che arrivano e che arriveranno splendendo della Luce, di quel raggio di luce che illumina il suo argenteo corpo donandoci il suo insegnamento con amore, dicendoci che il creatore ci ha dato il modo perchè noi possiamo sempre vedere un "piccolo soffio di luce" nelle tenebre in ogni momento in cui questo possa accadere.
Ogni notte nel momento in cui il buio scende per la nostra quiete possiamo alzare gli occhi, e nel vedere Lei possiamo vedere l'insegnamento della Nonna argentata.
Pasqua
Ci sono tante cose che non riuscite a capire, e non è una vostra colpa, è il vostro concepire le cose sacre a vostro modo, questo per poi recensirle secondo il vostro volere che non è altro che, la volontà di volerle dirottare lontano dalla loro originaria funzione.
Avete avuto modo in tante occasioni e in tanti secoli passati e a venire, ce ne saranno ancora ma sempre nel vostro non capite il valore intrinseco del parlare con voi stessi nel concepimento delle ideologie, delle simbologie, del modo in cui dovreste portare avanti le ritualizzazioni per insegnare e concepire il sacro. I nostri insegnamenti, i nostri sacrifici sono stati fatti nella forma “homo” per essere più vicini al vostro modo di guardare, ma raramente avete comunque Visto. Siamo stati pazienti e abbiamo dato a voi il modo di Vedere il Basso e L’alto, un lato e l’altro, il Sotto e il Sopra, il Dentro e il fuori, spesso senza esito. Le religioni vi sono state date per unire le diversità non per separare le unicità, avete reso queste un mezzo per il potere, per contendervi la supremazia della ragione e così avete disonorato il vostro compito di diventare parte unica del Sacro tutto. Voi siete una delle poche razze a cui è stato dato il vero libero arbitrio, i pochi a cui è stata data la possibilità di intendere e di conseguenza volere. Potere e denaro sono il vostro credo più grande, il vostro obbiettivo più comune senza considerare che il “Volere” sempre più per se è l’abbandono del cammino al sacro.
Vi chiedete cosa ci sia dopo la morte, ve lo chiedete spesso, ma perché vi fate questa domanda?, perché siete preoccupati di cosa accadrà dopo che avrete restituito il Vestito alla madre sacra?. In verità non vi interessa, per voi è solo un’informazione per sapere come comportarvi nella vostra vita, e “a secondo di cosa mi offrite dopo mi preparo ora”. Dopo la morte fisica c’è il vostro mistero ciò che vi rende vulnerabili alle ricchezze, all’EGOismo, alla sete di essere sempre migliori di tutti e di tutte le creature che ritenete in grado di essere sottomesse, senza contare per esempio che le Grandi Montagne vi sovrastano in nome del creato.
Questo è un giorno Sacro per TUTTI, non solo per il mondo religioso cristiano, questo è un giorno di rinascita per tutti, non ci sono uomini o donne con un credo che non contempli “la Rinascita”. Il simbolo del cammino dell’Est è Gesù, essoha scelto per suo volere di portare nei secoli l’insegnamento del sacrificio per chiunque volesse essere Toccato dal suo essere Libero per Liberare tutto il creato. Oggi celebrate la Pasqua, ma la Pasqua è un racconto, sapete di cosa narra l’essenza della Pasqua?, sapete cosa c’è negli occhi del fratello che vive la Pasqua con voi? Cosa c’è negli occhi della madre che vive ancora nella speranza di riavere suo figlio nel grembo del suo cuore?. Vi augurate buona Pasqua e poi dopo?. Cosa c’è al di là del tempo che vi porta da una Pasqua all’altra? Come si muove il vostro cammino nelle vostre intenzioni nell’onorare gli Auguri che vi fate?. Auguri troppo spesso sterili e menzogneri, la Pasqua cari Fratellini è ogni mattina, quando rinascete in una nuova “piccola vita”, quando ogni mattina vi svegliate da un “morte apparente” che vi porta a concepire il passato come un insegnamento per rinascere nel presente che diventerà sempre in ogni istante passato. La Pasqua è in ogni nuova opportunità di risvegliarsi nel vostro corpo, di rinnovare ogni mattina il concepimento del cammino dell’Est, l’ha dove il nonno di tutti gli astri ogni mattina Risorge per portarvi vita, calore e insegnarvi che il buio non è nemico, ma l’altra parte dello specchio e che non ci sarà mai il buio assoluto se saprete celebrare ogni giorno la Pasqua, il Rinascere
Pensieri che Corrono
Ascolto un pensiero che poi pensiero non è, è più profondo.
Ascolto i pensieri che passano, alcuni si fermano altri viaggiano lontani, quelli che si fermano diventano coscienza, quelli che viaggiano lontano viaggiano per imparare, e quando è il momento tornano e si fermano diventando saggia volontà.
I pensieri possono essere un contratto o un'illusione dettato dal desiderio, in ogni caso accompagnano insegnando la Volontà di agire in modo avventato, anche se egli stessi sono avventati passano comunque dal grande Maestro...Il cuore. Il cuore arcaico colui che detiene le memorie antiche della saggezza, ecco che i pensieri diventano antica coscienza e volontà.
Noi non siamo padroni dei pensieri ne…ne siamo schiavi, nemmeno siamo " l'altro piede", camminano con noi in modo Sacro e si tramutano in equilibrio. Non si possono controllare, ma ascoltare con rispetto e solo così possiamo dare loro Voce e Tocco.
il Saggio cammina con i suoi pensieri da pari, accogliendoli e chiedendo permesso per essere accolto.
Noi siamo i nostri pensieri e da questo cogliamo l'insegnamento di essere tutt'uno con il tutto, solo con questa Armonia potete Essere Umani sulla Terra del Creatore.
I pensieri sono mutevoli, sono magici, sono la volontà dei tempi, essi sono il Dono del vento del Nord.
Abbandonarsi ad essi senza la volontà di uno studente attento vorrebbe dire essere soggiogati dall'ignoranza, questo porterebbe alla distruzione della volontà di essere educati nel gestire il potere dei nostri pensieri, ce ne faremmo scudo "contrario" e invece di proteggerci ne saremo soggiogati... e distrutti.
I pensieri sono il respiro della sincerità e della ricerca alla percezione del cammino della Sacra Ruota, essi sono il collegamento con il tutto, ecco perchè la loro comprensione da parte nostra dovrà sempre essere attenta, calma e Sincera, per essere e diventare così noi stessi un Bene per tutti.
Per voi se saprete ascoltare
Ascolto il pensiero delle stelle, un pensiero che mi riporta ad una immagine lontana nel tempo, lontana ad un tempo in cui tutto era fatto di compassione e accreditamento tra gli esseri umani e il tutto.
Ogni volta che una persona respirava, respirava la persona che era in lui, niente parlava di guerra o di violenza, tutto era in armonia con lo scorrere fermo della vita.
I fiori cantavano in primavera il canto della rinascita, l’erba cantava il canto della sconfitta ad Agosto, gli alberi il canto del riposo in autunno e la voce del freddo vento cantava il cantico del bianco saggio in inverno, ogni volta che un fratello cantava tutto era il suo coro perché di tutto era fatta la sua voce.
Era il tempo della vita che cammina in armonia con le stelle.
La loro voce mi ricordava un canto lieve come quello che gli umani hanno attribuito alle sirene di mare, ogni parola era una nota sottile ma chiara nel mondo universale. Danzavano con sorella luce che gli era donata ogni giorno dal padre di tutti gli astri…il sole.
Mi chiedo dove siano finiti i libri che raccontano di questi tempi, e si che sono stati scritti da un popolo lontano ma sono certo che sono arrivati sulla terra.
In ogni caso il suono dell’acqua che scorre ricorda il miracolo della vita al di fuori del corpo umano, ogni temperatura è percepita come cambio di direzione non come un problema da cui salvare la terra.
La terra. Non avete idea di cosa sia la terra, avete giocato con il suo cuore sin da bambini quando era il vostro cuore a somigliare a Lei nel modo più puro. Le stelle sono testimoni del vetro che avete innalzato alla vostra sensibilità, quella sensibilità che vi permetteva di Vedere in modo sacro il corpo etereo della Terra, il corpo etereo di vostra madre, no no non della madre ideologica che credete sia una mera inpersonificazione delle madri terrene, del Corpo suo della Madre Terra un corpo percepibile nel mondo verde, nel mondo minerale e nei frutti della vita, ah già! voi non vedete più!
Piango e soffro alla visione del frutto caduto a terra e non raccolto. Vi girate alla luce del sole perché vi abbaglia e non vedete che state accusando voi stessi di non essere benedetti al punto di non meritare tale sacro calore.
Erano tempi lontani quelli in cui i figli degli uomini camminavano le parole del tutto, parole che capivano il significato di ogni parola della natura, “la torre di Babele” avete chiamato così lo spiegarsi del non capire, io la chiamerei “la torre dell’ego contrario”, avete perso questo dono perché vi siete sentiti superiori al tutto solo perché il vostro sviluppo era diverso da quello degli alberi per esempio, ma non avete capito che era solo diverso e nel sentirvi esseri superiori non avete capito che il tutto ha smesso di parlarvi perché sarebbe stato pericoloso per la Madre, più di quello che lo è già.
Sto cercando di esprimere la voglia di essere di nuovo nei vostri cuori in modo semplice, sacro, in modo che quel vetro che avete costruito venga trasformato in nuvole bianche e soffici, che possa essere un salotto dove ritrovarsi e parlare della Vita come succedeva a quei tempi che sono passati dietro i tempi stessi.
Le stelle non sono semplici masse di roccia ma c’è di più nel momento in cui vi stupite del loro sentimento della loro bellezza, il loro sentire il momento che vi si pone davanti come se fosse parte di voi stessi è il significato dello splendore della nascita volontaria. Il vostro stupirvi appartiene al passato in modo sacro in modo che il destino fosse rivelato al mondo che conoscete.
Ora sapete che c’è il modo di vedere e sentire in un modo che vi siete dimenticati.
Li chiamiate “sbagli”
Spesso affondiamo le nostre convinzioni dentro un pozzo troppo profondo per riprendere se le cose cambiano d’improvviso. Spesso continuiamo a fare i soliti errori perché diamo ancora nutrimento a quelle convinzioni che ancora sono in fondo a quel pozzo troppo fondo per riportarle indietro.
Spesso per questo ci incolpiamo dicendoci che ce lo meritiamo perché non vogliamo mai imparare, mi chiedo però adesso cosa vuole dire imparare, forse si tratta di vivere e capire, sbagliare e rimediare, agire e pentirsi, agire e essere convinti di essere sempre nel giusto, avere la capacità di trasformare i nostri errori nella ragione imperativa. Sbagliare, già sbagliare, fammi pensare… ci sono modi per sbagliare, elaboriamo dei sistemi per sbagliare, sbagliare è un compito e noi lo perseguiamo con passione, già sbagliare, sbagliare…. Ci sono! Sbagliare vorrà dire essere felici di nasconderci dietro a ciò che chiamiamo errori, d’altra parte tutti sbagliano, o no. Si si deve essere così quindi siamo autorizzati a sbagliare chi se ne importa della felicità tanto se non va bene è uno sbaglio “ ci mancherebbe sbagliare è umano” non si dice così.
È un rompicapo, metto la mano al mento e penso, ma è veramente giusto e tollerabile sbagliare? Certo ci sono tanti tipi di sbaglio più o meno gravi, forse devo solo capire quali posso nutrire di più. Fermi un attimo, come posso nutrire di più? Mi sto dicendo che gli sbagli sono una volontà mia? No di cer….
“È così figlio mio gli sbagli, anche gli sbagli sono una volontà spesso dettati da rabbiosi ranci portati alla luce da una voce che non ha assolutamente idea di cosa sta per dire, di un corpo che non sa assolutamente cosa sta per fare. Gli sbagli sono scritti nell’Ego Centro e sono una volontà spesso perseguita”.
Continuo a tenere la mano al mento ma i miei dubbi si sono amplificati, in effetti sbagliare è umano ma perseguire il solito sbaglio più volte è una volontà, non c’entra niente dire “ è il mio carattere che ci vuoi fare”, sono nei guai e ora che scusa potrò avere quando continuerò a perseguire i soliti sbagli, non va bene devo inventare qualcosa o mi toccherà capire, fermarmi, evolvere, conoscermi.
Ora porto le mani alla fronte e le lascio passare sino dietro la testa e le riporto al mento, ma in un momento mi prende uno turbo allo stomaco che mi da fastidio e mi fa fermare.
Sai! Mi dico, forse tuo Padre ha ragione prova a “sentire” a “Vedere”, quante volte hai sbagliato per punire qualcuno? O ancora di più per punire te stesso?!
Tuo Padre ti parla del percepire gli sbagli come un Dono Sacro, un’insegnamento, forse per questo ciè concesso sbagliare, non offendere, fare del male, ferire. Fratellino quante volte hai avuto sensazioni importanti dopo uno sbaglio? Ecco vedi il primo sbaglio è quello di non conoscerti di non amarti perché tu “ti parli” continuamente ma troppo spesso ignori ciò che ti consigli.
Quindi mi dite che sbagliare è il non ascoltare se stessi nel momento prima che io metta in atto il mio sbaglio?!!!!!
Certo anche questo è reagire innalzando solo la voce dell’Ego Centro e non ascoltare il suo contrario “ chi siamo sempre stati, la nostra anima” che in verità siamo la solita cosa ma nella nostra sacra dualità.
Fermi un attimo mi sono perso, Ego Centro, Anima, dualità cosa cercate di dirmi, mi sembra tutto strano:
“Vedi figlio mio tu non conosci te stesso e non conosci la via delle decisioni che devi prendere per camminare gli sbagli con sincerità e apprendimento. L’essere Umano è camminare la via terrena come un scacco albero biforcuto, ti spiego; gli umani sono il loro Ego Centro, chi sono nella vita che stanno vivendo, camminano con questo la via del Sud, l’innocenza, questo comporta sbagliare per imparare, poi l’essere umano è anche un essere sacro che sta all’interno molti chiamano questo anima è a tutti gli effetti lo steso essere ma che ha camminato le vite prima di questa, ha in se la saggezza dei tempi per questo sbagliare è umano, lo è sino al punto che prima di Sbagliare dovete ascoltare chi avete dentro, la vostra saggezza arcaica. Questa è la vostra dualità che in verità è parte del solito tronco, quindi siete la stessa cosa.”
Quindi se ho capito bene siamo le scelte che facciamo, siamo in grado di essere esseri che evolvono grazie a se stessi visto che siamo Maestri e studenti allo stesso tempo!.
“Questo è giusto”
Ho santi numi! Quindi quando sbaglio io decido il modo e i metodi senza pensare minimamente alle conseguenze, quindi è la mia volontà nel momento che perseguo uno sbaglio ad essere colpevole, IO sono colpevole delle mie decisioni, del mio volere prevalere, del mio non curarmi della volontà di sbagliare.
Mi sento triste e confuso, ora si che lo stomaco s’attorciglia.
Quanto tempo ho buttato via continuando ad essere con presunzioni i miei sbagli.
TEMPO
Ho chiesto per me mille cose, ho preso per me mille cose, ho rubato ai tempi il tempo necessario, ho camminato l’egoismo che mi ha portato lontano dai tempi, ho vissuto la cattiveria che ha ferito i tempi, ho ucciso parte del tempo con bugie e arroganza, ho chiamato il tempo “il mio tempo”.
Adesso chiedo al tempo di perdonarmi per avere offeso i tempi che mi hanno comunque accompagnato, quei tempi in cui sono cresciuto tra le braccia dei tempi che cambiavano, cambiavano per trasformarmi in chi sono adesso.
Adesso non c’è più tempo per sacrificare il tempo rimasto nelle scorrerie che il tempo mi concede, ora è il tempo di agire e portare il dono del Cerchio.
Ho dialogato con il tempo e con la sincerità di essere fatto dello stesso tempo che mi è stato concesso. Si! è vero che non so quanto sia il tempo a me rimasto, ma so che mi accompagnerà qualsiasi cosa succeda.
Il Tempo, un padre severo e dolce, un padre che consente al nostro libero arbitrio di esplodere nelle nostre decisioni, ma ci ricorda che esse avranno conseguenze e che forse, non ci sarà tempo per ripensamenti o dispiaceri.
Dobbiamo vivere la vita con parsimonia e dedicare al tempo il nostro viaggio senza che il tempo stesso venga conteggiato dalle macchine.
Il tempo è un colore, un odore, un ricordo, il tempo è la voce della madre ed il tono severo e caldo di un padre, il tempo è colui che sono.
Nel tempo vengono nascosti i miei segreti, la mia vita, ciòche voglio sia ricordato e ciò che voglio sia celato al tempo stesso, ma dovrò fare attenzione portando rispetto o il tempo mi ricorderà ciò che ho fallito nel tentativo di dimenticare e cancellare nel tempo stesso il tempo in cui ho corrotto la mia anima, e questo sarà solo dolore.
Non c’è più tempo perché di tempo ce ne sia ancora.
Ascolterò il passare del tempo con fiducia, dedizione, rispetto e Amore perché il tempo non esiste se non chenell’eternità del concepimento di essere io stesso il Tempo che mi accompagna, perché il tempo è un grande maestro, perché noi siamo il nostro grande maestro ed il tempo ci rafforza i passi che cammineranno i nostri tempi. Io sono il racconto del mio tempo che mi viene concesso dal tempo arcaico maestro di tutte le nostre rinascite. Ora comprendo il passato per camminare il presente nella costruzione del tempo futuro, costruzione che sarà Donata a tutti coloro che si concederanno tempo per crescere con fiducia, dedizione, sacrificio e tempo per rinascere nel Dono dell’est. Non devo essere crudele con il mio tempo perché è ciò che sono, non devo viverlo come se fosse un mio nemico solo perché percepisco la mia vita come sbagliata, offesa, ingiusta dolorosa. Ho la possibilità di raccontare al tempo che voglio essere un migliore Essere me stesso, un nuovo giorno nelle nubi che il tempo scuro crea nel mio mondo, voglio che nel momento in cui pioverà dentro di me sia solo tempo di crescita e non di disperata depressione.
Il tempo, oscura e luminosa parola che mi fa correre se sono in ritardo e fermarmi se mi concedo tempo, amico nemico del mio percepire ciò che sono proprio in questo tempo.